Un testo in cui, come sempre, Marra ‘traduce’ in letteratura ed arte argomenti giuridici, filosofici, scientifici, per sbaragliare, nel 1998, le orde ministeriali scese in guerra per eliminare le sue cause collettive eliminando lui mediante manipoli di PM armati di tripudi di accuse inventate dalle quali sarà assolto quasi sempre senza nemmeno rinvio a giudizio con disonore per i suoi nemici. Vittorie di cui scrive di non poter essere fiero perché non crede alla giustizia né quando condanna né quando assolve.